Cittadella

Cittadella (Sitadeła in veneto[2]) è un comune italiano di 20.025 abitanti della provincia di Padova nel Veneto. Dista 31 km dal capoluogo.

Storia

La città, con la sua cinta muraria, sorse nel 1220 e per volontà del comune di Padova. La costruzione fu diretta da Benvenuto da Carturo. Da allora, gli elementi più caratteristici della cittadina furono proprio l’eccezionalità dell’anello murario e la posizione strategica, ricoperta nell’ambito del territorio padovano.

Fin dall’età del bronzo risulta documentata la presenza dell’uomo nella zona in cui sorse Cittadella, mentre in epoca romana fu interessata da un importante agro centuriato, che aveva come decumano massimo la via Postumia, costruita nel 148 a.C.

Dall’XI secolo si erano andate formando signorie rurali con una serie di minuscoli villaggi, costruiti attorno a pievi (come quella di San Donato) e abbazie (come Santa Lucia di Brenta).

In epoca medievale, subito dopo la sua fondazione, Cittadella garantì al comune di Padova una base dalla quale contrastare il potere dei signorotti rurali locali, quali l’aristocrazia del feudo di Onara e di Fontaniva.

Caduta in mano ad Ezzelino da Romano per un breve periodo, assunse un ruolo strategico nei confronti del territorio circostante nella seconda metà del Duecento, secolo in cui conobbe una notevole fioritura. Nel 1236 Padova concesse alla città la facoltà di dotarsi di propri Statuti.

Nel 1318 Cittadella passò sotto il dominio di Cangrande della Scala. Ritornò poi sotto Padova, allora signoria dei Da Carrara. Nel Trecento il ruolo di Cittadella crebbe ulteriormente e la Podesteria si allargò.

Nel 1405 Cittadella si diede spontaneamente a Venezia, ottenendo in cambio la facoltà di conservare i propri Statuti. Dal 1483 fu donata da Venezia a Roberto Sanseverino, i cui successori la tennero fino al 1499, mentre per un anno, dal 1503 al 1504, fu data a Pandolfo Malatesta, a seguito dei patti giurati stretti tra Pandolfo e la Repubblica di Venezia.

L’anno 1508 vide la nascita della lega di Cambrai, contro Venezia. Il Malatesta, signore di Cittadella, passò allora allo schieramento nemico. Per questo motivo la cittadina fu più volte attaccata e saccheggiata dalle truppe imperiali. La pace veneziana venne ripristinata solo nel 1516.

Dopo queste burrascose vicende, Cittadella conobbe tre secoli di pace, interrotti nel 1797, quando le truppe napoleoniche si impossessarono di tutto il territorio appartenuto alla Repubblica di Venezia. Cittadella passò allora sotto il dipartimento del Bacchiglione e, per un certo tempo, addirittura sotto la provincia di Vicenza. Dal 1814 conobbe anche la dominazione austriaca, che terminò nel 1866, anno in cui venne annessa al Regno d’Italia.

Oggi Cittadella è una delle città più ricche d’Italia: a fronte di soli 20.000 abitanti, conta oltre 2.500 imprese.

Stemma

Di rosso, al castello addestrato da una torre, merlati entrambi alla guelfa, aperto e finestrato del campo; sinistrato da una bandiera d’oro. Ornamenti esteriori da Comune. Decreto di Riconoscimento 4 febbraio 1933. Dal 6 maggio 1972 si fregia del titolo di città.

Onorificenze

Cittadella è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione, è stata insignita della Medaglia d’Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.[3]

Monumenti e luoghi d’interesse

Cinta muraria

La cinta muraria di Cittadella è uno dei rari esempi di sistema difensivo con camminamento di ronda ancora percorribile, perfettamente conservata nel tempo e ancora integra, in Europa.

Le mura si elevano ad un’altezza media di 14 metri, ma nei torrioni posti a vedetta delle porte si arriva anche a 30 metri. Esse, di forma ellittica, si sviluppano per una circonferenza di 1461 metri ed hanno uno spessore medio di circa 2,10 metri. La muraglia si alterna a 36 torri di varie dimensioni: i 4 torrioni in corrispondenza delle porte di accesso, 12 torri quadrangolari di 6×4 metri in pianta e con un’altezza di circa 22 metri, e 16 torresini di base più ridotta di 6×3 metri per un’altezza di 15. La distanza fra ciascuno di questi elementi è di circa 40 metri e ciascuno di questi intervalli di mura è coronato da un parapetto con 10 merli “guelfi” a due spioventi lisciati. In alcuni punti a causa di rifacimenti posteriori sono presenti anche merli ghibellini, o a coda di rondine.

Le mura sono pressoché prive di fondamenta e a sostenerle provvedono i terrapieni appoggiati all’interno e all’esterno di esse, ricavati con materiale di riporto delle fosse. Attorno corre un ampio fossato alimentato da acque sorgive che un tempo raggiungeva un livello tale da permettere la vita di abbondante pesce con una larghezza e una profondità doppie dell’attuale: esso serviva da difesa quando, nella fortezza medievale, i ponti levatoi sostituivano gli attuali ponti in muratura.

La costruzione delle mura ha richiesto il lavoro di molte persone per vari anni; in un primo tempo ci si limitò all’allestimento di strutture difensive di terra e di legno, alla costruzione delle porte di accesso e del fossato. Con una serie di interventi successivi si crearono le opere in muratura. Nella prima fase corrispose l’impianto delle quattro porte e di quasi tutte le torri e i torresini su cui poggiavano cortine murarie piuttosto basse; nella seconda si provvide all’innalzamento della muraglia e al suo completamento con gli archetti e i merli.

Il recente restauro ha consentito la messa in sicurezza dell’antico camminamento di ronda, che permette ai visitatori di ammirare la città da punti di vista inediti e privilegiati. Dall’alto si nota che lo spazio dentro le mura, anticamente detto “terra”, è organizzato su un sistema geometrico a scacchiera dalle tipiche stradelle di ascendenza romana, imperniato sui due assi principali che raccordano le quattro porte. Queste sono orientate secondo i punti cardinali, rivolgendosi a sud verso Padova, a ovest verso Vicenza, a nord verso Bassano e a est verso Treviso. Nel quadrante nord-ovest, a causa della presenza di una breccia nella cinta muraria, è stata costruita una passerella che permette il proseguimento della passeggiata sulle mura.

Torre di Malta

« Piangerà Feltro ancora la difalta
de l’empio suo pastor, che sarà sconcia
sì che per simil non s’entrò in malta »

(Dante, Divina Commedia, Paradiso, canto IX, righe 52-54)

La poderosa costruzione addossata all’interno di Porta Padova è la cosiddetta Torre di Malta, costruita nel 1251 da Ezzelino III da Romano, dispotico dominatore della zona, come prigione per i suoi nemici. La fortezza si fece una triste fama presso i contemporanei a causa delle atrocità lì commesse, tanto che lo stesso Dante la cita nella Divina Commedia. Attualmente le ampie sale della torre sono sede del Museo Civico Archeologico, oltre che di convegni e conferenze.

Il museo conserva una discreta raccolta di reperti archeologici che vanno dall’Età del Bronzo fino al Rinascimento, trovati nel territorio cittadellese.

Porta Bassanese

È il punto più fortificato e importante dell’intera cinta muraria. Costituiva l’estrema difesa della comunità ed era quindi isolato anche all’interno da un fossato ingegnosamente collegato con le fosse esterne; presentava inoltre un sistema di ben 5 porte, tre verso l’esterno, due verso l’interno, caratterizzate da ponti levatoi e saracinesche. Più grande delle altre porte, il complesso comprendeva la Casa del Capitano, locali per le guarnigioni e magazzini, pozzo, forno e altri servizi.

L’alto torrione, il mastio, con i suoi 30 metri d’altezza offre ancora oggi una meravigliosa vista sui dintorni. Verso la parte interna della città, la parete del torrione conserva un affresco che raffigura il carro dei Carraresi e lo stemma di Padova.

All’interno della rocca si trova la Casa del Capitano, oggetto di importanti lavori di restauro che hanno permesso il ritrovamento di affreschi risalenti al periodo dei Carraresi, dei Malatesta, dei Sanseverino e dei Borromeo. Visitabile è la sala affrescata, in cui sono state ricreate ambientazioni di vita quotidiana dell’epoca. Oggi è sede dell’ufficio turistico IAT e funge da ingresso al camminamento di ronda

Palazzo della Loggia

Noto sin dal XV secolo come Palazzo della Loggia, per lo spazio porticato che si apre al pianterreno, l’edificio ospita oggi la sede della Polizia Municipale e della Pro Cittadella. Nel 1816 è stato ristrutturato secondo i canoni neoclassici dall’architetto Carlo Barera. Fra gli elementi conservati dell’edificio precedente è interessante il fregio che corre lungo i muri del porticato al piano terra, con gli stemmi dei podestà veneti, e il bassorilievo quattrocentesco del Leone di S. Marco, nascosto dai cittadellesi in epoca napoleonica e rinvenuto nello spessore di un muro dello stesso palazzo

Palazzo Pretorio

Il grande edificio è collocato sul fronte strada nei pressi di Porta Treviso ed è stato la sede dei podestà inviati prima dal Comune di Padova e poi dalla Serenissima. L’interno colpisce per la decorazione a finta tappezzeria con bande verticali, fregi policromi, tondi e medaglioni. Interessante anche il portale d’ingresso in marmo rosato, caratterizzato da un rilievo col Leone marciano e da due medaglioni con le effigi di Pandolfo Malatesta e del fratello Carlo, che furono signori di Cittadella. Il palazzo, di recente restauro, è oggi sede della Fondazione Pretorio Onlus, la quale vi organizza all’interno mostre di carattere nazionale

Teatro Sociale

Il teatro sorge sul fronte strada verso Porta Vicenza, in via Indipendenza. Progettato da Giacomo Bauto nel 1817, venne portato a termine da Francesco Cibale, mentre l’elegante facciata neoclassica è attribuita a Giuseppe Japelli, autore del famoso caffè Pedrocchi a Padova. Il teatro è strutturato con un atrio, una sala semicircolare con palcoscenico, tre ordini di palchetti, una sala fumo. Gli splendidi affreschi della sala raffigurano fiori, amorini e figure allegoriche e sono stati realizzati da Francesco Bagnara, scenografo e pittore, a cui si attribuisce anche la decorazione del teatro “La Fenice” di Venezia.

Duomo

Il Duomo fu costruito tra il 1774 e il 1826 da tre architetti tra cui Domenico Cerato, al quale si deve tra l’altro il Prato della Valle a Padova. Nella sagrestia si trova una pinacoteca in cui sono conservati dipinti di famosi pittori, quali: “La Cena in Emmaus” di Jacopo da Ponte, “Lamento sul Corpo di Cristo” di Andrea da Murano, “La Flagellazione”, attribuita a Palma il Giovane. Il Duomo inoltre presenta nella torre campanaria un museo di arte sacra davvero singolare, che raggruppa tutte le opere collocate nel Duomo nelle diverse epoche della sua storia. Si tratta di un ricco ed eterogeneo patrimonio di oggetti sacri per uso liturgico, quali apparati d’altare ed oreficerie, ma anche dipinti, statue ed iscrizioni.

Altri

  • Chiesa del Torresino
  • Convento di San Francesco
  • Pieve di San Donato (frazione di San Donato)
  • Chiesa di Santa Lucia di Brenta (frazione di Santa Croce Bigolina)
  • Villa Rina
  • Villa Ca’ Nave
  • Casa del Capitano
  • Cimitero militare austro-ungarico

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Cittadella Italia

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